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I ragazzi sono tornati. La nostalgia li riconduce nei luoghi dove sono cresciuti, dove niente sembra essere cambiato, dopo mesi di assenza: il bar di Ulrike, nido materno e teatro di malaffare, le facce da galera di adolescenti già lanciati a tutta velocità sulla via dell'autodistruzione, i concerti da debosciati strafatti pieni di ossessioni, gli scontri con le bande criminali per il controllo del territorio. Niente cambia. Almeno fino a quando, un pomeriggio, mentre Matita è intenta a scavare la terra nel cortile del loro appartamento - occupato abusivamente - per piantarci semi di marijuana, salta fuori un cadavere, che porta all'indice destro un anello Claddagh: un cuore stretto tra due mani. Il corpo è secco e stecchito, ma quel cuore di metallo sanguina, spremuto da dita livide di vendetta. E in un'arena d'asfalto, dove cani rabbiosi si sfidano a morte per soffrire e non pensare, senza paura e senza speranza, sarà guerra. Una guerra in cui droga, musica e amore saranno l'unica trincea.